Come promesso, è giunto il momento degli Stati Uniti.

Dato che siamo ormai vicini a Natale, è d’obbligo parlare di una delle città più affascinanti al mondo, che nel periodo natalizio non ha eguali, New York!

Questo viaggio di quattro giorni risale al 2009, con la compagnia dei miei genitori Rossella, Nucken e di mia moglie Irene.

Normalmente, per un viaggio di questo tipo, consiglierei di organizzare tutto in autonomia; La “Grande Mela” è una delle città meglio collegate al mondo. Si trovano voli diretti da Milano, Roma e Nizza, metre con uno scalo in una delle capitali europee si può raggiungere dalla maggior parte degli aeroporti italiani. Girare per Manhattan è molto facile, la metro è efficente e ben sviluppata. Anche girare a piedi non è un problema; le vie sono disposte a griglia e sono nominate con i numeri in ordine crescente da est a ovest e da sud a nord. Il vostro punto di riferimento sarà la 5th Avenue, che vi indica se vi trovate nella parte ovest o est della città; perdersi è praticamente impossibile. L’unica nota dolente è il transfert da/per l’aeroporto JFK. Per avvivare a Manhattan con la metro o il treno, dovrete prima prendere l’AirTrain che collega l’aeroporto alle stazioni dei mezzi pubblici che vanno in centro. In alternativa si può prendere uno shuttle-bus da prenotare in anticipo, oppure un taxi al costo di circa 60$ più mancia.

Noi, in questo caso, considerato il prezzo molto vantaggioso, abbiamo optato per un tour organizzato. Prima di prenotare in autonomia, vi consiglio di recarvi in agenzia di viaggi, perchè spesso per New York si possoso trovare delle offerte interessanti.

In teoria i periodi migliori per visitare New York sono la primavera e l’autunno. Tuttavia solo a dicembre è possibile ammirare la città illuminata dalle decorazioni natalizie. Il merviglioso spettacolo vale il disagio causato dal freddo gelido e dalla neve.

Abbiamo soggiornato allo Skyline Hotel, struttura di fascia media, collocata a breve distanza da Times Square. Dovete tenere presente, che gli alberghi negli USA ed in particolare a New York sono molto cari. Fuori da Manhattan troverete sicuramente delle soluzioni più vantaggiose, ma francamente non penso ne valga la pena. Meglio spendere qualche dollaro in più ed evitare di perdere tempo e denaro con i trasferimenti.

Arrivando nel tardo pomeriggio, il trasferimento dal JFK a Manhattan in pullman ci ha permesso di ammirare subito lo skyline della città by night. Scaricate le valigie in hotel, ci siamo concessi una passeggiata per il centro prima di andare a cena. Il primo impatto è stato magnifico: le luci e le vetrine dei negozi lasciano il turista appena arrivato letteralmente a bocca aperta. New York è anche soprannominata “La città che non dorme mai”, mai sopranome fu più azzeccato.

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Cartier – Photo Credit: Rossella De Marchi
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5th Ave – Photo Credit: Enrico Tasca

 

 

 

 

 

 

 

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Hamburger da Jackson Hole – Photo Credit: Irene Aprile

Dopo questo magnifico primo giro notturno, siamo andati a cena. Jackson Hole, tra la 232 e 3rd Ave., è un locale specializzato in hamburger che sicuramente non vi deluderà. A Manhattan esitono due locali, vi consiglio vivamente quello all’indirizzo sopracitato.

Ovviamente, finito di mangiare, non era possibile tornare in albergo senza fare un altro bel giro della città. Ci siamo così imbattuti in altre meravigliose vetrine. Le più appariscenti sono sicuramente quelle dei negozi sulla 5th Ave, polo di eccellenza per il lusso e la moda.

Per le prima serata negli USA, vi consiglio vivamente di resistere al sonno. E’importante cercare di abituarsi subito al nuovo fuso orario, per evitare di ritrovarsi svegli senza nulla da fare alle 3 del mattino.

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Brooks Brothers – Photo Credit: Rossella De Marchi
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Vetrina – Photo Credit: Rossella De Marchi
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Bloomingdales – Photo Credit: Andrea Gigliotti

 

 

 

 

 

 

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Flatiron Building – Photo Credit: Rossella De Marchi

 

 

Il secondo giorno, comincia con un breve giro in bus per Manhattan, dove vengono toccati alcuni dei luoghi più suggestivi della Lower Manhattan. Cominciamo con il Flatiron Building, il grattaccielo più antico di New York. E’curioso notare come gli americani considerino antico un edificio costruito alla fine dell”800, cosa che in Europa è assolutamente normale. Abbiamo proseguito in direzione sud verso l’università NYU fino ad arrivare a Washington Square. Questo parco costituisce il centro del Greenwich Village ed è dominato dall’arco di trionfo dedicato a George Washington. I fan di film e telefilm americani non potranno non riconoscelo. Attraversando il Brooklyn Bridge, sia arriva al Main Street Park da dove si può ammirare il Manhattan Brige ed una suggestiva vista dello Skyline della città, rovinata solo in parte dalla foschia e dalla neve. I modi migliori per osservare Manhattan sono recarsi in questo punto oppure imbarcarsi su uno dei molti battelli panoramici. Vista la stagione vi sconsiglio il battello.

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Rossella e Nucken sotto il Manhattan Bridge – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Incuranti del clima avverso, ci siamo concessi una passeggiata per il quartiere di Brooklyn, fino a raggiungere la casa di Marilyn Monroe. Questa parte della città, pur essendo prettamente residenziale ha il suo fascino. E’molto tranquilla e suggestiva e le sue casette a schiera sono in completa contrapposizione con i giganteschi grattacieli collocati dall’altra parte dell’East River. Terminato il breve giro per Brooklyn abbiamo ripreso il bus alla volta di Manhattan e del centro dell’economia mondiale, Wall Street.

 

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Toro di New York – Photo Credit: Rossella De Marchi

 

 

Una delle attrazioni più importanti è il famoso Toro di Wall Street. La storia recente di questa statua in bronzo è molto interessante: è stata installata dallo scultore italo-americano Di Modica senza l’autorizzazione del comune, ma nonostante ciò è sempre rimasta al suo posto ed è diventata in breve tempo uno dei simboli più amati e fotografati della città.

A questo punto, la neve ha iniziato a farsi decisamente battente. E’stato quindi necessario andare al coperto: il centro commerciale situato proprio di fronte al World Trade Center tra West e Vesey Street ha fatto al caso nostro.

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Centro commerciale – Photo Credit: Rossella De Marchi

Dopo un po’di shopping, sfruttando il cambio favorevole e i saldi, che negli USA cominciano con il Black Friday a Novembre, decidiamo di concederci una profonda pausa riflessiva. Le vetrate del centro commerciale affacciano direttamente sul World Trade Center, che portava ancora le ferite dell’11 Settembre 2001.

Le foto probabilmente non rendono la vastità della voragine proprio nel cuore di Manhattan. Il ricordo ancora fresco dell’attentato dava allo spettacolo davanti ai nostri occhi un carattere straziante. Tuttavia la ricostruzione era già in pieno sviluppo, cosa che non poteva far altro che dare un po’ di speranza. Oggi, fortunatamente, la vista è completamente cambiata, oltre all’ormai famosa Freedom Tower, è stato realizzato il National September 11 Memorial & Museum.

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World Trade Center – Photo Credi: Rossella De Marchi

Finalmente la neve inizia a farsi meno battente, quindi ci rechiamo a Battery Park per vedere alcune statue, tra cui quelle di Giovanni da Verrazano e l’American Merchant Marines’Memorial. In teoria, il parco sarebbe un ottimo punto d’osservazione per la Statua della Libertà, ma a causa del maltempo che imperversa, si riesce appena ad intravederla. Perciò decidiamo di tornare a Wall Street, una delle zone più antiche di New York. Lungo il percorso, ci fermiamo per il pranzo all’Ulysses’ in Pearl Street. Se vi trovate in questa via, non potete perdervi la Fraunces Tavern, all’angolo con Broad Street. Questo edificio ha ospitato il quartier generale di George Washington durante la rivoluzione americana. Dopo aver visto questa attrazione, si può proseguire verso il Palazzo della Borsa. Non aspettatevi di vedere un’orda barbarica di uomini in giacca e cravatta come nel film “Una poltrona per due”, la zona è quasi totalmente preda dei turisti. Poco più a nord, sorgono due quartieri storici della città: China Town e Little Italy. Ormai però, la parte italiana è stata quasi completamente inglobata da quella cinese. Il motivo è facile da comprendere, la quasi totalità degli italiani, nel corso degli anni, si è integrata con la popolazione americana, da qui la scomparsa di Little Italy.

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Borsa di New York – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Il resto della giornata viene interamente dedicato allo shopping: la parte alta della 5th strada è sicuramente la zona migliore per farlo; troverete infatti negozi per soddisfare tutti i vostri desideri. I più suggestivi sono sicuramente il Disney store, l’Apple store e la Nike Town, all’interno della Trump Tower, edifico che al suo interno ospita perfino una cascata. Nel 2008 anche l’NBA store era una tappa obbligata, oggi il negozio si è trasferito e purtroppo si è molto rimpicciolito. Oltre ai famosi negozi sulla 5th, un altro luogo imperdibile dello shopping a stelle e strisce sono i magazzini Macy’s. Li troverete lungo la via Broadway tra la 34th e la 35th.

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Memoriale a John Lennon – Photo Credit: Rossella De Marchi

Il mattino seguente, è stato dedicato alla parte alta di Manhattan; dopo una fugace visita a Central Park per vedere Strawberry Fields e la targa commemorativa di John Lennon, ci siamo trasferiti ad Harlem. Nonostante il quartiere non abbia lo stesso fascino della parte bassa di Manhattan, ci sono alcune attrazioni che non si possono perdere. I due luoghi di maggiore interesse sono sicuramente l’Apollo Theater, uno tra i club musicali più famosi al mondo e la Cattedrale di Saint John the Divine. Al termine di un breve giro per il quartiere, siamo entrati in una chiesa per assistere ad una messa accompagnata da un coro gospel, esperienza suggestiva che vale la pena di fare. Conclusa la celebrazione, ci siamo recati al Cotton Club, celebre locale storico di New York, dove abbiamo fatto un brunch accompagnati da un complesso che suonava musica soul-blues. Purtroppo, la gloria e la fama degli anni tra il 1920 e 1940 sono ormai tramontate, la location è cambiata, ma l’atmosfera che si respira è sempre la stessa.

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Vista verso l’Empire State Building – Photo Credit: Rossella De Marchi

Terminato il pranzo, siamo ritornati in centro e dopo una breve passeggiata, abbiamo deciso di salire sulla cima di un grattacielo per ammirare il panorama. Abbiamo optato per il Rockefeller Center, detto anche Top of the Rock, scelta che ci ha consentito di ammirare grattacieli ben più affascinanti quali ad esempio l’Empire State Building.

Dopo oltre un’ora trascorsa ad osservare questo panorama spettacolare, siamo usciti per vedere il famosissimo albero di Natale, che viene puntualmente inquadrato in film e collegamenti televisivi. Se sapete pattinare su ghiaccio, potrebbe essere molto suggestivo provare a farlo nell’affollatissima pista allestita ai piedi del Top of the Rock.

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Albero di Natale al Rockefeller Center – Photo Credit: Rossella De Marchi

 

A questo punto, si era fatto tardi e non restava altro che trovare un locale per la cena e tornare in albergo per preparare le valigie in vista del quarto e ultimo giorno.

Al mattino ci attendeva però una sgradita sorpresa, circa 20°C sotto zero. Finalmente abbiamo capito come mai quasi tutti i negozi della città vendessero paraorecchie. Girare a piedi era praticamente impossibile; decidiamo quindi di prendere la metro e di fare un giro panoramico del Queens. Sicuramente questo breve tour non offre particolari attrattive, ma può essere una buona opzione per farsi un’idea di cosa comprenda realmente New York oltre ai famosi grattacieli di Manhattan. Terminato il giro, tornati a Battery Park, siamo finalmente riusciti a vedere, anche se da lontano, la Statua della Libertà.

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Io e mio padre al freddo con la Statua della Libertà sullo sfondo – Photo Credit: Rossella De Marchi

Incuranti del freddo, abbiamo anche tentato di entrare a Central Park, ma il parco era chiuso a causa del ghiaccio. Così ci siamo limitati a fare un giro rapido all’esterno, prima di ritornare in albergo, prendere le valigie e fare ritorno a casa.

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Central Park – Photo Credit: Andrea Gigliotti

 

 

 

A distanza di quasi 10 anni, abbiamo ancora negli occhi le luci di questa magica città a Natale. Esperienza unica, che consiglio anche a voi di vivere!