Cominciamo finalmente a parlare del nostro tour dell’Australia.

Dopo circa 24 ore di viaggio e 10 di fuso orario, siamo arrivati a Sydney di prima mattina.

La prima cosa da fare una volta passata la dogana, è comprare una OPAL Card, la tessera ricaricabile digitale dei trasporti pubblici (bus, treno, metro e traghetti), valida in tutto il Nuovo Galles del Sud (NSW). Il suo utilizzo è molto semplice, poiché basta passarla sull’apposito lettore prima e dopo aver utilizzato il mezzo pubblico: il credito verrà scalato in automatico. Per ricaricarla basta rivolgersi a uno dei moltissimi esercizi commerciali che espongono la scritta OPAL.

Raggiungere il centro dall’aeroporto è molto semplice: la metro è molto efficiente e riuscirete ad arrivare in breve tempo alla maggior parte dei quartieri della città.

Noi abbiamo soggiornato al Vibe Hotel in Goulburn St, struttura di fascia media in una zona non centralissima, ma molto ben collegata. Avere la camera a disposizione già dalle 9:00 del mattino è stato particolarmente apprezzato.

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Bondi beach – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Il primo luogo che abbiamo deciso di vedere è stato Bondi beach, una delle spiagge più famose al mondo: il bus n°380, che passa da Liverpool St, transita proprio a due passi dalla spiaggia. Lo spettacolo è garantito: la spiaggia bianca, il mare blu, i tipici surfisti e le ripide scogliere erose da vento e mare, danno il gradito benvenuto nel paese.

Riprendendo il bus 380, si arriva nella penisola di Watsons Bay, in particolare a Gap, dove potrete sfruttare le passerelle per ammirare le ripide scogliere e la vastità dell’oceano.

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Le scogliere di Gap a Watson Bay – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Dopo aver ammirato gli spettacoli naturali che Sydney offre, è arrivato il momento di recarsi a Circular Quay, la zona più famosa di Sydney. Il trasferimento è molto lungo, circa 1 ora: il modo più semplice per effettuarlo è riprendere il bus 380. Noi, per vedere un paesaggio diverso e velocizzare i tempi, abbiamo prima preso il n°324 e poi la metro.

Arrivando a Circular Quay, si può procedere lungo la passeggiata che costeggia la baia, punto privilegiato per osservare l’Harbour Bridge e per raggiungere l’Opera House.

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Harbour Bridge – Photo Credit: Andrea Gigliotti
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Sydney Opera House – Photo Credit: Andrea Gigliotti

 

 

 

 

 

 

 

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Skyline di Sydney – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Se cercate un ottimo punto per fotografare lo skyline di Sydney, uno dei posti migliori è sicuramente dall’Opera House. Ormai, per gli standard locali (18:30) si è fatta ora di cena. Abbiamo provato a cercare un locale a The Rocks, la zona più antica della città; il quartiere non è certamente il può adatto per cenare, ma in ogni caso la scelta non manca.

 

 

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Anzac Memorial – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Il secondo giorno è cominciato con la visita di Hyde Park, un parco curatissimo in ogni dettaglio, dove svetta l’Anzac Memorial, monumento dedicato ai soldati australiani che parteciparono alla I Guerra Mondiale. Proseguendo lungo il viale alberato, si raggiungono la Cattedrale di Saint Mary e l’Archibald Fountain.

Uscendo dal parco, si arriva in Macquaries St, una delle vie più caratteristiche della città. Questa strada offre numerose attrazioni. La prima è l’Hyde Park Barracks Museum, museo che racconta la storia dell’edifico stesso, nato come penitenziario e trasformato nel corso degli anni in centro dell’immigrazione e manicomio. Oltre il museo si trovano il Mint, l’edifico pubblico più antico della città, la fontana del porcellino, il Parlamento del NWS e la biblioteca.

Terminato il giro per Macquaries St, siamo entrati nel giardino botanico. Il parco è magnifico, non è difficile capire come mai gli abitanti della città lo amino in maniera particolare. Sfortunatamente, non essendo capitati nella stagione giusta, non abbiamo potuto goderne appieno dello spettacolo delle fioriture.

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The Corso a Manly – Photo Credti: Andrea Gigliotti

Dopo il lungo attraversamento del giardino, si arriva a Circular Quay ed è finalmente giunto il momento di prendere un battello per attraversare la baia: una delle opzioni migliori è prendere quello che porta a Manly. La cittadina sorge su di una penisola: da una parte affaccia sulla baia di Sydney, mentre da quella opposta sull’Oceano. The Corso è la Main Street che collega le due coste, via pedonale ricca di negozi e ristoranti take-away, dove è piacevole passeggiare e trovare qualcosa per pranzo. Noi ci siamo comprati un buon Fish and Chips, consumato nell’area picnic vicino alla spiaggia. Terminato il pasto, siamo tornati a Sydney riprendendo il battello. La traversata offre una vista particolarmente suggestiva sull’Opera House, l’Harbour Bridge e le frastagliate coste della baia.

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Vista su Sydney dalla baia – Photo Credit: Andrea Gigliotti
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Susannah Place Museum- Photo Credit: Andrea Gigliotti
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Sydney Opera House – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Tornati in città, ci siamo recati a The Rocks per visitare il Susannah Place Museum in Glounchester St. Il museo è realizzato all’interno di un antico edificio, dove si può toccare con mano quella che era la vita della popolazione nel periodo coloniale. L’accesso è consentito solo con una delle poche visite guidate, fondamentale per apprendere la storia degli appartamenti e dei loro abitanti. A prescindere dalle difficoltà organizzative, consiglio vivamente di non perdere questa visita. Dopo una lunga passeggiata per tornare in albergo, siamo ripartiti alla volta dell’Opera House, dove abbiamo assistito ad un concerto di musica classica. Anche se non siete dei fan del genere, questa può ritenersi un’esperienza molto suggestiva. Se siete interessati, può essere un’ottima idea prenotare i biglietti in anticipo direttamente dal sito internet del teatro.

 

Dal momento che il meteo era favorevole, abbiamo deciso di sfruttare l’ultimo giorno per andare a visitare le Blue Mountains, di cui parlerò in maniera esaustiva nel prossimo post.

Tornati a Sydney nel tardo pomeriggio, abbiamo optato per un giro nel quartiere di China Town, che a parte il Giardino cinese dell’amicizia, ormai chiuso, non offre particolari attrattive. Se siete degli amanti della cucina asiatica, non avrete certo difficoltà a trovare il locale giusto per voi. In alternativa, nelle immediate vicinanze, tra Dalring Harbour e Pyrmont Bay, si può trovare qualunque altro tipo di ristorante. Noi abbiamo optato per il locale di chiara ispirazione italiana Olivo, uno dei pochi dove era possibile assaggiare la carne di canguro.

Vento permettendo, può essere un’idea molto carina fare prima una passeggiata lungo la strada pedonale che costeggia la baia e poi sul Pyrmont Bridge, per ammirare le luci dei grattacieli riflesse sull’acqua.

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Pyrmont Bay – Photo Credit: Andrea Gigliotti

I tre giorni a Sydney possono dirsi conclusi; il mattino seguente non resta che sfruttare per l’ultima volta le nostre OPAL Card per prendere la metro alla volta dell’aeroporto.

Prossima destinazione Melbourne! Ma prima, faremo un breve passo indietro per il racconto della fantastica ed indimenticabile gita alle Blue Mountains.