Partendo da Melbourne, uno degli itinerari imperdibili dell’Australia è la Great Ocean Road (B100), strada che costeggiando l’oceano porta dalla Capitale dello Stato del Victoria fino ad Adelaide. In verità, il percorso della B100 si snoda solo da Torquay, paesino a 100 Km da Melbourne, fino a Warrnambool, che si trova circa a metà del percorso. In ogni caso, anche il tratto successivo, proseguendo da Warrnambool è molto suggestivo, quindi conviene arrivare fino ad Adelaide anzichè tornare indietro.

Prima di tutto vediamo il percorso:

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Great Ocean Road

Il modo migliore, se non l’unico, per intraprendere questo tour è noleggiare un’auto. Noi ci siamo rivolti ad Avis, la scoietà che ci ha fatto il prezzo migliore e che aveva le due agenzie nelle immediate vicinanze degli alberghi.

La strada da percorrere è tanta, circa mille chilometri, quasi tutti su strada a due corsie, molte volte in terreno scosceso. Sarà quindi importante decidere il numero di giorni da trascorrere lungo il percorso. Noi abbiamo optato per 4 giorni e 3 notti. Sconsiglio fortemente di prevederne meno.

Questo è il percorso del primo giorno da Melbourne ad Apollo Bay:

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Tratta Melbourne – Apollo Bay

Uscendo da Melbourne ed dopo aver attraversato Geelong termina l’autostrada. Anzichè dirigerci verso Torquay, dove inizia la B100 vera e propria, abbiamo fatto una leggera deviazione fino a Queenscliff, grazioso paesino di pescatori che offre una fantastica vista sulla Baia di Port Phillip.

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Easter View – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Dopo aver lasciato Queenscliff, abbiamo proseguito verso la Great Ocean Road fino a raggiungere il Memorial Arch at Easter View, piazzale collocato circa 15 Km prima del paese di Lorne, dove viene ricordato l’immane lavoro di tutti coloro che presero parte alla costruzione di questa strada.

Giunti a Lorne, può essere il momento giusto per pranzare, anche perchè oltre non ci sono altre cittadine in cui sia facile trovare locali. Il Salty Dog Fish & Chippery può fare al caso vostro se volete un fish and chips economico. La grande attrazione di Lorne sono le Erskine Falls; noi purtroppo, a causa di uno forte temporale, siamo stati costretti a soprassedere.

Tutto il tratto successivo di strada, che porta fino ad Apollo Bay. è molto suggestivo; troverete lungo il percorso che si snoda sulla costa, numerosi punti di osservazione dove vi potrete fermare per ammirare il paesaggio.

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Costa lungo la Great Ocean Road – Photo Credit: Andrea Gigliotti
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Faro di Cape Otaway – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Arrivati ad Apollo Bay, abbiamo subito sistemato i bagagli in hotel. Il Best Western è struttura a un solo piano con le camere affacciate direttamente nel cortile, il che lo rende particolarmente comodo per caricare e scaricare le valigie. Dato che Apollo Bay, a Ottobre, non è certamente un paese ricco di vita mondana, abbiamo deciso di proseguire fino a Cape Otway, originariamente previsto per il giorno successivo, in modo da guadagnare tempo per la giornata seguente. L’attrazione principale è il faro, risalente al 1848: è il più antico di tutta l’Australia continentale. Oltre al faro, è presente un piccolo museo a cielo aperto, che comprende bungalov risalenti alla II Guerra Mondiale, strutture di origine aborigena e la stazione del telegrafo. Purtroppo il nubifragio che si è abbattuto sulla zona ci ha costretto ad una visita molto frettolosa. Poco più tardi, abbiamo scoperto che questo punto è spesso battuto da nubifragi alternati a ondate di caldo insopportabile.

Dato che molti locali erano chiusi, per cena ci siamo recati all’Apollo Bay Seafood Cafè, tavola calda gestita da una famiglia greca, dove abbiamo mangiato pesce freschissimo ad una cifra veramente contenuta.

Nel programma del secondo giorno abbiamo seguito il percorso da Apollo Bay fino a Port Fairy:

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Tratta Apollo Bay – Port Fairy
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Colline dell’Otway National Park – Photo Credit: Andrea Gigliotti

I primi 100 Km si snodano lontano dalla costa in un tratto collinare molto bello, ma anche stancante per chi guida. Trovare spiazzi per poter mettere l’auto in sosta non è comunque difficile. Terminato il tratto collinare, si aprono immense praterie dominate dalla presenza di centinaia di greggi di pecore.

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Gibson Beach – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Una volta ritornati sulla costa, si arriva in brevissimo tempo ai Gibson Steps, scalinata a strapiombo sull’oceano che porta ad una piccola spiaggia da cui si possono iniziare ad ammirare alcuni dei Dodici Apostoli, faraglioni di roccia in mezzo al mare, modellati da millenni di erosione, attrazione principale di tutto il percorso.

A brevissima distanza, si trova un ampio parcheggio dove si può lasciare l’auto e proseguire lungo passerelle che portano in alcuni punti panoramici. Chi volesse godere appieno dello spettacolo offerto dai Dodici Apostoli e da tutte le altre attrazioni sulla costa, può effettuare un volo in elicottero al prezzo non proprio economico di 145 o 235$AUS a seconda della durata.

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Dodici Apostoli – Photo Credit: Andrea Gigliotti
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Dodici Apostoli – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Gli osservatori più attenti avranno certo notato la differenza metereologica tra le due foto: il bello e brutto di questa zona è che il meteo è molto variabile, anche a distanza di una decina di minuti.

Anche se la scena è interamente dominata dei Dodici Apostoli, non fatevi ingannare: sono numerosissimi gli spettacoli che la natura ha deciso di offrirci in questa zona.

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Loch Ard Gorge – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Loch Ard Gorge è una gola che prende il nome dalla nave naufragata proprio in quella parte della costa.

Vicino al Loch Ard Gorge si trova il Razorback, un faraglione lunghissimo e stretto a forma di rasoio.

L’ultima meraviglia della natura, prima di arrivare a Port Campbell è il Bakers Oven, un faraglione di roccia, che a differenza di tutti gli altri è completamente liscio.

Arrivando a Port Campbell, può essere un’ottima scelta fare una sosta. Sebbene il paese non abbondi di locali, si può fare un buon pranzo al 12 Rocks Beach Bar Cafe.

IMG_1431.JPGRiprendendo la B100, resta ancora un luogo da visitare.

Il London Bridge era un ponte naturale scavato dal mare nella roccia; ora purtroppo è crollato, ma il gigantesco faraglione rimasto nell’acqua ha certamente il suo fascino.

Prima di arrivare a Port Fairy, abbiamo deciso di fermarci nella città di Warrnambool. La maggiore attrazione è il Flagstaff Hill Maritime Village. Vi si trova il museo incentrato sui tragici naufragi avvenuti lungo la costa. Uscendo dalla struttura si può ammirare la ricostruzione di un tipico villaggio dell’epoca coloniale.

A Port Fairy abbiamo soggiornato al Comfort Inn, struttura eccellente e molto pratica, che, come ad Apollo Bay, offre la possibilità di parcheggiare l’auto davanti alla porta della stanza.

Il terzo giorno ci siamo trasferiti da Port Fairy a Robe, passando quindi dallo Stato del Victoria a quello dell’Australia Meridionale:

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Tratta Port Fairy-Robe

Dal momento che il percorso non offre grandi attrattive, abbiamo deciso di goderci un po’di meritato relax e prende la giornata con molta calma. La bella passeggiata che abbiamo fatto lungo la Griffits Island, in mezzo alla natura, è proprio quello che serviva per rilassarci.

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Blue Lake – Photo Credit: www.abc.net.au

L’unica tappa intermedia del nostro viaggio è stata Mount Gambier, cittadina che non offre luoghi di interesse, ma dove si può trovare facilmente un locale per il pranzo. Poco fuori dalla città, si arriva alla maggiore attrazione della zona, il Blue Lake, lago che nella stagione estiva assume dei colori decisamente spettacolari.

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Naracoorte Caves – Photo Credit: www.scienceweek.net.au

Dal momento che iniziavamo ad essere abbastanza stanchi, abbiamo deciso di recarci direttamente a Robe. Un luogo interessante, che però avrebbe implicato percorrere altri 100 Km di strada, serebbe stato il Naracoorte Caves National Park. Questo parco, patrimonio dell’Unesco, racchiude 26 grotte calcaree ed alcuni fossili di grande importanza. Tornassi indietro, non prenoterei più una struttura a Robe, ma nel paese di Naracoorte, a breve distanza di questa attrazione e più vicino ad Adelaide di 100 Km rispetto a Mount Gambier, dove spesso i tour operator fanno pressioni per prenotare.

La citadina di Robe non ha attrazioni particolari da visitare, ad eccezione dell’Obelisco, che si trova su di una piccola penisola rocciosa a strapiombo sul mare. In compenso, la cena nell’ottimo ed economico ristorante Caledonian Inn è stata eccellente.

Il programma dell’ultimo giorno ha previsto il trasferimento da Robe ad Adelaide:

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Tratta Robe – Adelaide

Non essendoci particolari attrattive lungo il nostro percorso, abbiamo deciso di andare direttamente nella Capidale del South Australia, in modo da poter sfruttare appieno tutto il pomeriggio. Se siete degli amanti del vino, un’idea interessante può essere allungare il percorso fino alla Barrosa Valley o alle più vicine Adelaide Hills.

Nel prossimo articolo parlerò della visita di Adelaide, non mancate!