Terminato il viaggio sul Ghan, grazie alla navetta, siamo arrivati direttamente al Double Tree by Hilton Hotel Esplenade, struttura di fascia alta, collocata a circa 1 Km dalla Main Street della città, dove io e Irene abbiamo soggiornato per un giorno e mezzo.
Darwin è una città molto complessa e molto differente rispetto alle altre città più grandi d’Australia.
Il clima è di tipo tropicale, ad ottobre, abbiamo trovato temperature di 35°C con un tasso d’umidità che sfiorava il 90%, con un caldo torrido anche durante la notte. Ovviamente muoversi per la città è stata una vera impresa.
La Capitale del Nothern Territory non presenta un centro cittadino vero e proprio, di fatto ha più le caratteristiche di una piccola cittadina australiana, nessuna piazza significativa, ma una Main Street (Smith St) per un tratto pedonale ed edifici per larga parte non più alti di due-tre piani.
La città, a parte qualche eccezione, non offre particolari attrazioni dal punto di vista turistico, può essere tranquillamente visitata in un giorno. La sua posizione però la rende un punto base importante se si vogliono andare a visitare le altre località dello Stato, come ad esempio le Tiwi Islands e i parchi nazionali Litchfiel e Kakadu, quest’ultimo abbastanza proibitivo a seconda delle stagioni.
Per la cena della prima sera, ci siamo recati a Darwin Harbour, una baia artificiale caratterizzata dalla grande presenza di locali e ristoranti. Usufruendo delle apposite scale e ascensori, nonostante il notevole dislivello rispetto al centro cittadino, raggiungerla è molto semplice.
Il mattino seguente, siamo andati a vedere le due attrazioni principali della città, il Museum & Art Gallery of Northern Territory e il museo Defence of Darwin Experience. Queste due strutture sono molto distanti dal centro della città, la migliore soluzione è prendere un bus, il n°4 e 6 passano da Cavenagh Street, parallela di Smith Street ed arrivano al museo (6) o nella strada principale che dista solo un centinaio di metri (4).
Il Museum & Art Gallery of Northern Territory è un museo eccellente, che racconta la storia di Darwin e di tutto lo Stato. La parte più importante è quella legata all’arte aborigena, con opere che vanno dai reperti storici a quelle che potrebbero definirsi pop-art aborigena. Di grande importanza sono i quadri che denunciano i soprusi subiti dai nativi.

L’icona del museo è Sweetheart, il coccodrillo imbalsamato, famoso perchè attaccava spesso le imbarcazioni lasciando però sempre incolumi i naviganti. Per ragioni di sicurezza, si decise di catturarlo per trasferirlo in un’area protetta, purtroppo però durante la cattura morì.


Oltre a Sweetheart, si possono trovare molte altre specie animali come farfalle e meduse, tra le quali una delle più pericolose al mondo, la Medusa a scatola. L’ultima e più toccante parte del museo è dedicata al Ciclone Tracy, che distrusse oltre il 70% della città nel Natale del 1974. Le foto dall’alto di Darwin prima e dopo il ciclone lasciano senza fiato, mentre la stanza oscura aiuta a capire l’esperienza che la popolazione visse in quella tragica notte.
Uscendo dal museo, ci siamo diretti verso il Defence of Darwin Experience. Questo museo si trova a East Point, a circa 5 Km dal Museum & Art Gallery of NT e non è raggiungibile con i mezzi pubblici, se avete tempo e il clima lo consente, è sicuramente una bella passeggiata, altrimenti la soluzione migliore è chiedere alla reception del museo di prenotare un taxi.
Il Defence of Darwin Experience è diviso in due parti, una al chiuso e l’altra all’aperto. All’interno della struttura sono presenti alcuni reperti e una sala video, dove vengono proiettate delle immagini che illustrano i bombardamenti dell’esercito giapponese sulla città e il dramma vissuto dai suoi abitanti. In una piccola sala cinematografica vi verrà mostrata innanzitutto la suggestiva ricostruzione del bombardamento della città. Da lì in poi, attraverso una serie di pannelli interattivi, è possibile seguire le vicende di diversi personaggi realmente esistiti (un soldato, una suora, un’infermiera…). All’esterno invece, si trovano i mezzi impiegati dall’esercito australiano, dei bunker con plastici ed illustrazioni per comprendere le modalità dell’attacco e un cannone gigantesco con annessa zona di carico, che serviva per affondare le navi nemiche.

Per tornare in centro, l’unica soluzione percorribile è farsi chiamare un taxi dalla reception del museo. Se volete risparmiare, cercate altri turisti con i quali dividere la spesa, noi non abbiamo avuto alcuna difficoltà a trovarli.
Per completare la giornata, ci siamo recati a The Mall, l’area pedonale di Smith Street, se siete interessati ad acquistare oggetti originali di arte aborigena recatevi al Mbantua Fine Art Gallery, dove troverete prodotti di qualità anche se dal costo abbastanza elevato.
Nei pressi dell’hotel, all’angolo tra Mitchell St e Peel St, potete trovare un buon pub/steakhouse, lo Shenanningans, affollato da appassionati di sport.
Il mattino seguente, prima di prendere l’aereo per Perth, ci siamo concessi una passeggiata nel Bicentennial Park, proprio di fronte all’hotel, da cui si può ammirare una bella vista sul mare.

L’aeroporto di Darwin è lontano dal centro città, se non volete cambiare due bus, i n°10 e 3 con un bel pezzo di strada a piedi, l’unica possibilità è prendere un taxi.
Per concludere, vi segnalo un’attrazione che per i più intrepidi può essere sicuramente interessante, il Crocodarius Cove, per ammirare varie specie di rettili e coccodrilli. Se questo non vi bastasse, alla cifra non proprio modica di 170$AUS (260$AUS in coppia) potrete immergervi in una gabbia in mezzo agli alligatori.
Nel prossimo articolo vi racconterò l’ultima tappa del nostro viaggio, Perth, non mancate!