Se c’è al mondo una città che non annoia mai e dove è sempre piacevole tornare, questa è senza dubbio New York.
Dopo averla visitata durante le festività Natalizie qualche anno prima, ecco che capita l’occasione di poterla ammirare durante l’estate.
La visita distribuita nelle due stagioni è sicuramente ottimale, questo perchè il fascino che offre a Natale non ha eguali nel mondo, mentre in altre stagioni, si possono svolgere attività improponibili con il freddo tipico di tutti gli Stati Uniti settentrionali.
Se non avete seguito l’articolo di New York a Natale, vi consiglio di farlo, molte cose interessanti non le troverete in questo articolo perchè già ampiamente viste e descritte.
Per il nostro soggiorno di tre notti nella “Grande Mela” abbiamo optato per l’hotel 373 sulla 5th Ave., struttura di fascia medio-bassa a circa un minuto a piedi dall’Empire State Building. Le stanze sono molto piccole, non vi è il posto neanche per un armadio, in compenso è estremamente comodo e in una posizione strategica. Purtroppo, i prezzi non sono più quelli di qualche anno fa, quindi è probabile che riuscirete a trovare delle soluzioni più economiche.
Dopo un viaggio in pullman di 4 ore, siamo arrivati a destinazione verso l’ora di pranzo. Per il nostro primo pomeriggio, abbiamo deciso di non visitare nulla. Ci siamo concessi una lunga passeggiata per la 5th Ave., in fondo anche l’atmosfera che si respira a New York merita di essere vissuta appieno.
Il secondo giorno è cominciato con un brevissimo giro per il quartiere di Wall Street, già visitato a Natale, per giungere poi a Battery Park, in cerca di un’imbarcazione per la Statua della Libertà. Le scelte a vostra disposizione sono numerosissime. Tutto dipende da quello che volete fare, dal budget e dal tempo a disposizione.
Se volete sbarcare a Liberty Island e Ellis Island, dovete considerare di investire almeno una giornata intera. Se invece vi accontentate di vedere la Statua della Libertà dal fiume, potete fare un’escursione in battello. Noi per esempio, ci siamo recati al Pier 15 sulla costa est, dove abbiamo preso il traghetto dell’International Sightseeing Cruise, che fa il giro di un’ora nella baia, senza però attraccare. Questa può essere un’ottima soluzione veloce e low-cost, che di certo non deluderà le vostre aspettative. Se invece non avete problemi di budget, alla modica cifra (si fa per dire) di 200$ a testa, potete optare per un tour in elicottero di circa 15 minuti. Il punto di partenza è al Pier 6, per maggiori informazioni a riguardo potete controllare qui. Sebbene questa esperienza non sia alla portata di tutti, conviene sempre prenotare con almeno qualche giorno di anticipo.


Qualora non aveste tempo, ne per il giro ne per il tour in elicottero, potete ammirare il simbolo per eccelenza non solo della città ma di tutti gli Stati Uniti d’America, anche da Battery Park o meglio ancora da Brooklyn.
Terminata la breve ma intensa gita in battello, ci siamo recati al 9/11 Memorial, sul quale svetta la Freedom Tower, il grattacielo che simboleggia la rinascita di New York dopo quanto accaduto l’11 Settembre 2001. Riuscire a salirci non è impresa semplice. Nei periodi ad elevata affluenza turistica, dovrete fare una lunga coda per comprare i biglietti, per poi ripresentarvi in un altro orario o altro giorno per poter salire sulla torre. Se con lungimiranza volete evitare tutta questa lunga perdita di tempo, potete acquistare i biglietti on-line e presentarvi con un breve anticipo all’ingresso. Qui trovate tutti i dettagli relativi alle varie tipologie di biglietti d’ingresso.

Dopo aver rinunciato alla visita della Freedom Tower, ci siamo concessi una pausa di riflessione all’11/9 Memorial. Descrive a parole cosa si prova è assai complesso: un luogo affollato di persone dove però regna un silenzio surreale.
Alla base delle due Twin Towers sono state realizzate due fontane a forma di cascata, delle quali non è possibile riuscire a vedere il fondo. Attorno ed esse sono state realizzate delle balaustre che recano i nomi di tutte le vittime del tragico accaduto.

Terminata questa ampia dose di emozioni, abbiamo deciso di salire sopra un grattacielo. Non potendo visitare la Freedom Tower ed avendo già visto il Rockefeller Center, la scelta non poteva ricadere che sull’Empire State Building. La salita lungo la vetta della torre ospita anche una piccola esposizione di foto d’epoca ed altri oggetti legati alla costruzione dell’edificio, come ad esempio, fatture di pagamento e storie di persone che hanno contribuito alla sua costruzione. Il biglietto base prevede di raggiungere l’ 86° piano al costo di 37$, sono comunque disponibili altre soluzioni a prezzi che però iniziano a farsi decisamente salati. Per rendere meno tediosa la coda per raggiungere gli ascensori, vi consiglio di approfittare dell’audio-guida gratuita, che racconta la storia della costruzione del grattacielo e le specifiche dell’edificio. Per ulteriori informazioni, potete cliccare qui. In ogni caso, la vista dall’86° piano è notevole, in particolare la veduta sulla parte sud di Manhattan e la Freedom Tower. Il momento migliore per catturare foto suggestive è il tramonto.

La giornata è terminata con una bellissima passeggiata per Times Square e un’ottima cena al birrificio artigianale Heartland Brewery Chophouse, che si trova sulla 43rd St. tra la 6th e la 7th St., a due passi da Bryan Park.

Nel nostro ultimo giorno a New York non potevamo non visitare Central Park. Questa volta, non essendoci neve e ghiaccio, il progetto diventa fattibile. Non fatevi ingannare però, il parco è lungo circa 5 chilometri. Io e Irene siamo partiti da Strawberry Fields (fermata della metro 72th St.) per arrivare al centro di Central Park, dove si trovano la Terrazza e la Fontana di Bethesda, che vengono inquadrate nella gran parte dei film ambientati a New York.
La parte più interessante del parco è quella a sud-est. Le attrazioni di maggiore interesse sono le statue di Alice nel paese delle Meraviglie, Hans Christian Andersen e Balto.


Dopo aver visto Central Park, abbiamo optato per una visita insolita e sconosciuta alla gran parte dei turisti, ma dal grande fascino, che sicuramente non vi deluderà, il Tenement Museum. Questo museo molto particolare è collocato nella Lower Manhattan, in Orchard St. (fermate della metro Essex St. o Delancey St.). La visita consiste nell’entrare in alcune abitazioni di migranti che vi abitarono tra l’ ‘800 e primi del ‘900. L’ingresso è permesso solo tramite una delle numerose e varie visite guidate, che però sono indispensabili per apprendere le storie degli inquilini di allora. Nonostante sia vietato scattare fotografie all’interno e l’ingresso non sia molto economico, consiglio fortemente questa visita per l’importanza storico-culturale che offre.


La nostra seconda visita della Grande Mela può dirsi conclusa, non prima però di un ultimo giro per Times Square, uno luogo dove è sempre giorno.
Se volerne sapere di più, potete vedere gli articoli scritti da Irene, parte 1 e parte 2.
Nel prossimo articolo parlerò del nostro tour breve ma molto intenso della capitale degli USA, Washington D.C., non mancate.