Cari amici viaggiatori,

dopo aver visto il programma di viaggio, i consigli per la pianificazione e la cucina tipica portoghese, cominciamo a vedere nel dettaglio le varie tappe. Partiamo da Lisbona, la Capitale, dove abbiamo passato i primi due giorni.

Se avete tempo a disposizione, potete anche decidere di dedicare tre giorni a Lisbona, in modo da poter effettuare la vostra visita con più calma.

La Capitale è senza dubbio la meta più affascinante e suggestiva di tutto il Portogallo. Tuttavia visitarla non è cosa semplice, i ripidi vicoli che si inerpicano sulle colline cittadine possono rendere il tour assai faticoso.  Per questo motivo diventa di fondamentale importanza utilizzare il più possibile i mezzi pubblici di cui la città dispone, in modo da risparmiare le energie per quando si può procedere solo a piedi. 

Per spostarsi per la città ad una spesa modica, consiglio vivamente di acquistare la card “Lisboa Viva Viagem“, la tessera ricaricabile, che permette di utilizzare bus, tram, metro ed elevadores al costo di 6€ ogni 24 ore. In alternativa, è possibile acquistare la “Lisboa Card“, dove, oltre ai mezzi di trasporto, sono inclusi anche gli ingressi in varie attrazioni. Io vi sconsiglio quest’ultima opzione. In un rapido tour di due giorni è abbastanza difficile rientrare della spesa di 32€ (48h) per l’acquisto della tessera.

Se anche voi decidete di fare la “Viva Viagem” fate attenzione a fare ogni card separatamente. Fate la prima card, caricatela e pagate. A operazione conclusa procedete con la seconda e così via, fino a quante persone siete. Se fate tutto in una sola operazione, rischiate di caricare più giorni di viaggio in una sola card, che non è possibile utilizzare per più persone.

Per sfruttare al massimo i due giorni a Lisbona, siamo partiti all’alba dall’Italia, atterrando quindi alle 8:00 del mattino. Il centro città è molto vicino all’aeroporto e si può facilmente raggiungere con la metro.

Per il nostro soggiorno, abbiamo scelto l’hotel Expo Astoria, struttura a 3 stelle nelle immediate vicinanze di Placa Marques de Pombal, particolarmente comoda, con personale molto disponibile e dotata di un pratico servizio di deposito bagagli, indispensabile per poter visitare la città fin da subito senza l’assillo delle valigie al seguito.

Praca Marques de Pombal – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Giorno 1

La prima tappa del tour a Lisbona, non può che essere il quartiere dell’Alfama, una delle zone più suggestive della città. Dal momento che la salita è impegnativa, la soluzione migliore è prendere il bus n°737 che parte da Praca de Figueira (Metro: Rossio) e che arriva fino alla sommità della collina, proprio ai piedi del Castelo de Sao Jorge, una delle principali attrazioni cittadine. Dal momento che l’autobus ha dimensioni ridotte e questa strategia è abbastanza utilizzata, è probabile che dovrete aspettare una o due corse prima di riuscire a salire sul mezzo.

Il motivo principale che spinge migliaia di turisti ogni giorno a raggiungere il castello è il panorama. Passeggiando lungo le mura, potrete godere di una magnifica vista su tutta la città.

Panorama dal Castelo de Sao Jorge – Photo Credit: Andrea Gigliotti

E’difficile datare la costruzione del castello, tuttavia questa parte della città era già abitata a partire dal VI secolo a.C. e ha visto il susseguirsi di tantissimi popoli, come ad esempio Celti, Romani, Visigoti e Mori. All’interno del castello si possono ammirare i resti di un insediamento dei Mori, un modesto Museo di reperti archeologici e la Camera Oscura, che offre una panoramica a 360° sulla città.

Uscendo dal castello, potete proseguire a piedi, lungo i tipici vicoli dell’Alfama, in direzione della Se (la cattedrale) e il Museo do Aljube.

Castelo de Sao Jorge – Photo Credit: Andrea Gigliotti
Se de Lisboa – Photo Credit: Andrea Gigliotti

La Se de Lisboa è un altro dei monumenti simbolo della città, costruita su di una moschea dopo la riconquista di Lisbona da parte dei cristiani. Sebbene la cattedrale non offra particolari elementi di grande interesse, può essere una buona tappa per sfuggire al caldo torrido e per riposarsi qualche minuto. 

Dall’altro lato della strada (Rua Augusto Rosa) è collocato il Museo do Aljube, che ripercorre la storia del Portogallo durante la dittatura di Salazar, che governò il paese per oltre 35 anni, applicando gli stessi metodi dei regimi fascisti, nazisti e comunisti. Esplorando i quattro piani di questo toccante museo, costruito dove sorgeva il carcere dei prigionieri politici, è possibile conoscere molto della storia portoghese del 1900, con dovizia di particolari non solo riguardo alla dittatura, ma anche per quanto riguarda i rapporti con le colonie.

Museo de Aljube – Photo Credit: Andrea Gigliotti
Elevador de San Justa – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Uscendo dal museo, si può proseguire a piedi fino all’Elevador de Santa Justa. Prendere l’ascensore più famoso della città è sicuramente un’esperienza suggestiva, ma il rischio di fare un’interminabile coda è molto elevato. Se non avete voglia di aspettare molto e avete energie da spendere, potete recarvi in Praca Rossio e salire a piedi lungo i ripidi vicoli del Chiado fino ad arrivare al Convento do Carmo

Questo antico convento, quasi interamente distrutto dal terremoto del 1755, ha un aspetto anomalo, dato dal fatto che è stato restaurato solo in parte e ora si presenta senza il tetto.

 

Convento do Carmo – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Dopo aver visitato il museo, si può proseguire verso la Igreja Sao Roque, chiesa tanto austera fuori quanto ricca dentro, con pregevoli decorazioni in oro, marmo e pietre preziose.

Igreja Sao Roque – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Uscendo dalla chiesa, potete dirigervi al Miradouro (punto panoramico) de Sao Pedro de Alcantara, che offre una straordinaria vista sul Castelo do Sao Jorge. Per tornare a valle, potete utilizzare l’Ascensor da Gloria, la funicolare che vi porterà in Praca dos Restauradores.

Ascensor da Gloria – Photo Credit: Andrea Gigliotti

La visita del primo giorno può dirsi conclusa. È il momento per tornare in albergo e rinfrescarsi prima di uscire per cena, per la quale avrete l’imbarazzo della scelta.

Non avendo più energie per risalire lungo i vicoli, abbiamo deciso di fermarci nella parte bassa della città, dopo un rapido giro per Praca do Commercio, ci siamo fermati al ristorante “Bachalau com todos“, che come dice il nome è specializzato in baccalà. Se avete voglia di un locale più caratteristico, potete tornare nel quartiere Chiado. Qui non avrete difficoltà a trovare un locale dove oltre alla cena potrete assistere ad un’esibizione di Fado, la musica tipica portoghese.

Praca do Comercio – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Giorno 2

Il secondo giorno, non può che cominciare con un giro sul celebre tram n°28, che percorre i due quartieri storici più importanti della città, il Bairro Alto e l’Alfama. Questa esperienza, fino a 10-15 anni fa era conosciuta a pochi. Ora invece, è diventata una delle principali attrazioni di Lisbona e chiunque sogna di farla.

Tram n°28 – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Data la premessa, potete immaginare i chilometri di coda che si formano alle fermate per poter salire. Non disperate però, seguendo i miei consigli, riuscirete a prendere il tram 28 in tempi molto contenuti. La cosa importante è non prenderlo al capolinea di Praca Martim Moniz, la coda può arrivare anche oltre 1 Km. Non mettevi in coda nelle fermate intermedie, se il tram è pieno, in genere lo è sempre, l’autista non si ferma e rischiate di aspettare per ore. La soluzione è prenderlo al capolinea di Campo Ourique, dove potete arrivare prendendo il bus n°774 che passa da Largo Rato (Metro: Rato). Con questo trucco, noi abbiamo dovuto aspettare solo 2 tram per poterci sedere e godere del tragitto in tutta comodità, senza farci schiacciare dalla calca.

Arrivando al capolinea di Praca Martim Moniz, potete proseguire a piedi fino alla vicina Praca da Figueira, la piazza da cui partono i mezzi per arrivare al quartiere di Belem. Dato il gran numero di turisti in coda, vi sconsiglio di prendere il tram n°15, recatevi invece dall’altro lato della piazza, dove potete prendere il bus n°714, meno caratteristico, ma sconosciuto alla maggior parte dei turisti.

Sia il bus 714 che il tram 15, vi lasceranno all’altezza del Mosteiro dos Jeronimos, prima di mettervi in coda però, dedicate un po’ di tempo all’esplorazione del quartiere. Se siete interessati, potete visitare il ricco e rinomato Museu Nacional dos Coches (museo delle carrozze). Proseguendo lungo il fiume, arriverete al Padrao dos Descobrimentos, il monumento dedicato ai più grandi esploratori del Portogallo, come ad esempio Vasco da Gama. Volendo, si può anche salire in cima al monumento per ammirare la vista.

Padrao dos Descobrimentos – Photo Credit: Andrea Gigliotti

A circa 1,5 Km di distanza, troverete la Torre di Belem, uno dei monumenti più importanti della città e patrimonio UNESCO.

Torre de Belem – Photo Credit: Andrea Gigliotti

 

 

 

 

 

 

La parte più suggestiva è l’esterno, se non avete voglia di aspettare che la lunga coda defluisca e non volete inerpicarvi per i ripidi scalini a chiocciola, potete ammirarla da fuori e tornare indietro al Mosteiro dos Jeronimos. Anche in questo caso, dovrete fare i conti con una lunghissima coda, ma questa volta ho un trucco per velocizzare la vostra attesa. Infatti, potete fare il biglietto per entrare nel monastero anche presso la biglietteria del Museo Archeologico (stesso edificio, altro ingresso), molto meno affollata, per poi tornare all’ingresso del monastero saltando tutta la fila. Per visitare l’interno della cattedrale, non occorre il biglietto. Tuttavia la possibilità di vedere il bellissimo chiostro vale l’attesa e il costo dell’ingresso.

Questo monastero in stile manuelino (gotico-rinascimentale), costruito nel 1500 per celebrare la scoperta della rotta per le Indie, è stato abitato per oltre tre secoli dai monaci dell’orine di San Geronimo.

Mosteiro dos Jeronimos – Photo Credit: Andrea Gigliotti

La parte più suggestiva è il decoratissimo chiostro, ma anche gli interni decorati con azulejos meritano la visita.

Mosteiro dos Jeronimos – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Per tornare in centro, non accalcatevi alla fermata di Rua de Belem. Risalendo per Rua dos Jeronimos, riuscirete a salire subito sul bus, trovando anche posto a sedere.

Dopo aver fatto un rapido giro per il centro, avrete tutto il tempo per un po’ di pausa prima della cena. Noi abbiamo optato per il ristorante “Vicente by Carnalentejana” situato in Rua das Flores 6 (Metro: Cais do Sodrè). Questo locale, ricavato all’interno di un’antica cantina, ha un servizio eccellente e offre numerosi piatti della cucina portoghese. Data la grande affluenza, consiglio di arrivare prima delle 20:00.

Per concludere i due giorni a Lisbona, non resta che fare un bellissimo tour by night. Noi abbiamo optato per un giro a piedi del centro e del quartiere Bairro Alto, fino ad arrivare al Miradouro de Sao Pedro de Alcantara, già visitato il primo giorno.

Castelo de Sao Jorge – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Spero vivamente che questo breve ma intenso tour di Lisbona vi sia piaciuto.

Non perdetevi la prossima tappa, dove arriveremo nell’Alto Alentejo, per vedere Evora ed Elvas, entrambe città patrimonio UNESCO.

Non mancate!