Cari amici viaggiatori,
oggi andiamo ad aggiungere un’altra bellissima tappa piemontese. Dopo Torino e Biella è arrivato il momento del Monferrato, celebre zona vinicola tra le provincie di Alessandria e Asti. Dal momento che l’area monferrina è molto ampia, per ora ci occuperemo del Basso Monferrato.
Introduzione
Il Basso Monferrato ha tre attrazioni che andrebbero assolutamente visitate:
- il curatissimo centro storico di Casale
- gli Infernot
- le vigne lungo le colline
Per visitare tutto con calma è necessario un week-end, dedicando il sabato pomeriggio a Casale e la domenica alle colline e agli Infernot. Se però siete disposti a tenere un buon ritmo di visita, allora potete anche permettervi di dedicare un solo giorno alla visita del Basso Monferrato.
Quando andare
Il mese migliore per visitare il Monferrato è Settembre. Trattandosi di una zona vinicola, potrete visitare le colline nel momento di massimo splendore di queste terre, quello della vendemmia.
In alternativa, anche la restante parte dell’autunno o la primavera sono stagioni ottimali. Anche l’estate è una buona stagione per visitare le colline, dovrete però fare i conti con il caldo e le zanzare nelle zone pianeggianti.
L’unico momento sconsigliabile è l’inverno, quando la nebbia e la neve rischiano di impedire la vista del paesaggio e rendono difficili gli spostamenti.
Casale Monferrato
Il nostro tour comincia da Casale Monferrato. Anche se non molto conosciuta, è una città interessante e merita che le venga dedicata una mezza giornata per la visita. Pur non essendo una meta turistica, l’amministrazione comunale ha organizzato l’evento “Casale città aperta” in cui, nei secondi sabati e domeniche del mese (anno 2019), tutti i principali luoghi di interesse vengono aperti al pubblico. Fate però attenzione, nel secondo sabato del mese, i luoghi d’interesse aprono solo al pomeriggio. Provare a visitare la città in altri momenti potrebbe essere una delusione, perchè il rischio di trovare chiuse le principali attrazioni è abbastanza alto.
Il tour della città non può che iniziare da piazza Castello, luogo ideale dove cercare parcheggio, per poter visitare comodamente la città a piedi.
Tre delle principali attrazioni di Casale si trovano proprio in questa piazza. La prima è il Castello, che ora appare decisamente diverso rispetto ai fasti del passato. Dopo un lungo periodo di gloria, durato fino al 1600, il castello venne modificato per assumere il ruolo di baluardo difensivo in previsione della guerra tra lo Stato Sabaudo e l’Austria. Queste modifiche andarono poi smantellate, creando di fatto l’ampia piazza. Della parte
rimasta del castello, comunque ampia, si possono visitare i torrioni e gli spalti.
Uscendo dal castello ci si può recare nella Chiesa di Santa Caterina. Nonostante questo edificio necessiti di importanti e costosi lavori di restauro, è un capolavoro dell’arte barocca, grazie ai sontuosi affreschi che decorano l’interno. Interessante è anche la sala nel retro della Chiesa, un tempo utilizzata dalle monache di clausura per assistere alle funzioni religiose senza entrare in contatto con il resto dei fedeli.

Chiesa di Santa Caterina – Photo Credit: Andrea Gigliotti
L’ultima attrazione della piazza è il Teatro Municipale, costruito alla fine del 1700, ha subito delle importanti opere di restauro. Ora si presenta con sontuosi stucchi e dorature che decorano le balconate disposte su quattro piani.


Terminata la visita delle attrazioni di piazza Castello, si può procedere per via Saffi, dove è collocata la Torre Civica, simbolo della città. Durante l’evento “Casale città aperta” è possibile salire in cima alla Torre per ammirare Casale dal punto d’osservazione più suggestivo della città.
Proseguendo la passeggiata per il centro, raggiungerete piazza Mazzini, chiamata “piazza del cavallo” dai casalesi. Da qui potrete procedere in via Lanza, per godere del momento più “dolce” della giornata. Troverete infatti la pasticceria Portinaro, che realizza la specialità della città, i Krumiri.
A breve distanza dalla Pasticceria Portinaro si trova la Chiesa di San Domenico. Costruita verso la fine del 1400, racchiude importanti opere d’arte, come il monumento funebre di Benvenuto Sangiorgio e alcuni dipinti dei secoli XVI e XVII.
Ritornando verso il centro, non si può saltare la visita al Duomo di Casale Monferrato, la Cattedrale di Sant’Evasio.

Questa Cattedrale, costruita nel 1100, è sopravvissuta a numerose vicissitudini e presenta alcuni elementi di grande rarità, quale il nartece, l’ingresso tipico degli stili architettonici orientali. Avete mai visto un’altra chiesa con ingresso in Italia? Se la risposta è no, avete trovato un buon motivo per visitale Casale! Altri elementi architettonici interessanti sono le cinque strette navate e la ricchissima cappella di Sant’Evasio, che custodisce le spoglie del Santo.
Uscendo dalla Cattedrale, il tour può proseguire in via Mameli, la strada dove sorgono i palazzi più belli della città. Dal momento che sono praticamente tutti edifici privati, è abbastanza difficile riuscire a vederne gli interni ben più suggestivi delle facciate. L’unico palazzo visitabile è il Palazzo del Comune, Palazzo Gozzani di San Giorgio, dove si può entrare per ammirare la scalinata decorata da putti, realizzata da Giovanni Battista Bernero.
Dopo aver svoltato in via Cavour, si arriva al Museo Civico e alla Gipsoteca Leonardo Bistolfi. Il museo ospita numerose opere di pittori locali del 1600 e 1700. Nella gipsoteca si possono ammirare invece le sculture di Leonardo Bistolfi, il più importante scultore di Casale Monferrato.
Non dimenticavi di visitare il chiostro dell’antico Convento di Santa Croce. Putroppo, solo alcuni affresci rafiguranti le storie di San Nicola si sono conservati dall’usura del tempo. Fortunatamente, alcuni affreschi sono rimasti quasi inalterati e permettono di immaginare quanto meravigliosa dovesse essere l’intera opera.
Se avete voglia e tempo a disposizione, potete concedervi una passeggiata per via Roma, la più bella via pedonale della città.

L’ultima attrazione della città è il quartiere ebraico, uno dei più antichi d’Europa. Costruito nel 1400, divenne residenza obbligatoria per i cittadini ebrei durante la dominazione della città da parte dei Savoia. Il luogo simbolo del quartiere è la Sinagoga. Non fatevi ingannare dalle apparenze. L’esterno dell’edificio, molto semplice e austero, è l’esatto opposto del ricco interno in stile rococò. Da non perdere è anche il Museo, uno dei più ricchi di tutta Europa. Ricordatevi però che trattandosi di una Sinagoga, le visite al sabato non sono permesse, neanche durante l’evento “Casale città aperta”. Se siete interessati a visitare la Sinagoga, la soluzione migliore è prevederla come prima visità della domenica, per partire poi alla volta delle colline.
Con il quartiere ebraico termina il giro della città. Per cenare, l’idea ottimale è cercare una cascina o agriturismo sulle colline. In questi luoghi potrete fare una full immersion nei prodotti della cucina e della tradizione locale. Durante le belle giornate di primavera e autunno è però importante prenotare in anticipo. Se invece volete restare in città, il locale che vi consiglio è la Drogheria Corino, piccolo locale/drogheria dove protrete provare alcuni piatti della tradizione monferrina.
Ho avuto occasione di sperimentare personalmente un agriturismo, la Tenuta Varocara, vicino al Comune di Cella Monte, dove al costo di 30€ a persona, riuscirete a provare tantissimi piatti e vini a Km 0. Purtroppo l’abbondanza e la lentezza del servizio non si conciliano molto con le esigenze di un rapido tour di giornata. Per questo, vi consiglio questa opzione solo per il sabato sera.
Dopo aver scoperto Casale Monferrato è giunta l’ora di partire verso le colline e gli Infernot.
Gli Infernot
Uno degli elementi più curiosi del Basso Monferrato è la presenza degli infernot, patrimonio UNESCO. Un infernot è un piccolo vano sotterraneo, dipendente dalla cantina principale, utilizzato per conservare il vino in bottiglia. La costruzione della gran parte degli infernot del territorio casalese risale alla seconda metà del 1800, quando i contadini, durante l’inverno, liberi dal lavoro nei campi, scavavano sottoterra per ampliare le cantine.
Sebbene si stimi che nel Basso Monferrato siano presenti oltre 1000 infernot, solo pochissimi sono rimasti inalterati nel tempo e accessibili al pubblico.
Ecco una mappa che vi aiuterà a trovare i comuni con infernot registrati:

In internet è molto difficile reperire informazioni sul luogo preciso dove trovarli. Il motivo di tutta questa segretezza è dato dal fatto che, la maggior parte sono collocati all’interno di abitazioni private. Per ragioni di sicurezza, solo in alcune occasioni, generalmente tre all’anno, gli abitanti aprono le loro case ai visitatori.
Per trovare le date relative agli open-day, potete consultare il sito dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni oppure i siti dei singoli Comuni. Uno dei comuni con il sito più aggiornato è quello di Treville.
Dal momento che visitare tutti gli infernot in un giorno è impossibile, vi consiglio di concentrarvi solo su quelli di uno o massimo due comuni.
Se proprio non potete recarvi nel Basso Monferrato durante gli open-day degli infernot, non c’è problema. Alcuni ristoranti e aziende vinicole hanno al loro interno degli infernot che potrete visitare accordandovi con i proprietari. In seguito vi darò i contatti.
Treville
Oltre ad avere un sito aggiornato, il Comune di Treville, durante gli open-day, offre anche una visita guidata gratuita di tutti gli infernot. Il geologo Alfredo Frixa, normalmente incaricato del ruolo di guida, vi aiuterà a comprendere la storia del territorio e vi mostrerà le caratteristiche più importanti e curiose dei vari infernot del paese.
A Treville, gli infernot visitabili sono cinque, tutti facilmente raggiungibili a piedi, attraverso un tour del paese. Questa visita guidata ha una durata di circa 2 ore.

Gli infernot di Treville sono tra i più fragili di tutto il Monferrato, questo perchè essi sono stati ricavati negli strati più recenti della Pietra da Cantoni (17-14 milioni di anni fa), che essendo più ricca di argilla, conferisce una minore robustezza agli infernot in essa scavati.
Cella Monte
Il Comune di Cella Monte può vantare ben sette Infernot, molti dei quali però si trovano in frazioni limitrofe. I più semplici da visitare sono tre, quello presente all’interno dell’Ecomuseo, quello dell’azienda vitivinicola La Casaccia e quello della Cantina La Ca Nova.

Alti Infernot visitabili su prenotazione
Nell’elenco sottostante troverete gli infernot privati di alcune aziende vitivinicole, ristoranti e B&B con i relativi link. Per visitarli, potete provare a contattare direttamente le strutture per pianificare una visita all’infernot, unendola magari ad una degustazione di vini o a un pranzo a base di prodotti tipici del territorio.
- Ottiglio (Fraz. Moleto): B&B
- Ottiglio: Infernot Vinicea
- Ponzano M.to: Infernot azienda agricola Alemat
- Grazzano Badoglio: Infernot azienda vitivinicola Fratelli Natta
- Cella Monte: Infernot Ecomuseo della Pietra da Cantoni
- Cella Monte: Infernot La Casaccia
- Rosignano M.to: Infernot Vicara
- Rosignano Mt.o: Infernot Castagnoni
- Rosignano M.to: Infernot L’Infernot B&B
- Terruggia: Infernot La cucina di Annalisa
- Vignale M.to: Infernot Cantine Buzio
Con il percorso lungo i vigneti per scoprire gli infernot si conclude il weekend presso Casale e il Basso Monferrato.
Nel prossimo tour partiremo alla scoperta di un’altra interessante località del Basso Piemonte.
Non mancate!