Cari amici viaggiatori,

dopo aver esplorato le zone limitrofe come il Chianti e la Val d’Orcia, è giunto il momento di visitare una delle più belle città d’Italia, Siena.

Per invogliarvi a vedere Siena, ammesso che ce ne sia bisogno, vi basti sapere che l’intero centro storico è stato classificato tra i beni dell’unanità dell’UNESCO.

Sebbene sia una città dalle dimensioni contenute, Siena ha molto da offrire. Per questo motivo, riuscire a visitarla in un giorno richiede molto impegno e qualche taglio. Potendo scegliere, la soluzione migliore è optare per due giorni, che sono decisamente adeguati.

Introduzione

Visitare Siena non è semplicissimo. Tutto il centro storico infatti, è chiuso alle auto. Sarà quindi necessario munirsi di tanta forza di volontà e macinare chilometri a piedi, circa una quindicina.

Un altro aspetto da considerare è il costo. Le struture in centro sono molto pratiche ma abbastanza costose. Se preferite sistemarvi fuori città dovrete mettere in preventivo di lasciare l’auto vicino al centro in posti a pagamento non proprio economici.

Il giusto compromesso tra le due possibilità è l’Hotel Villa Piccola Siena. Sebbene la struttura non sia nulla di eccezionale, le tre stelle non rispecchiano il valore dell’hotel, il parcheggio privato gratuito e la possibilità di arrivare in centro con l’autobus, la rendono un ottimo punto di appoggio.

Se prevedete di dedicare solo un giorno a Siena, sarà importante arrivare a destinazione la sera prima. In questo modo, potrete cominciare ad orientarvi e partire presto con il giro di visite nella mattinata successiva.

Programma del tour

Piazza del Campo - Photo Credit: Andrea Gigliotti
Piazza del Campo – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Il primo luogo non perdere quando si visita Siena è Piazza del Campo, una delle piazze più belle e caratteristiche al mondo. A renderla unica sono la sua struttura a forma di conchiglia, che segue la conformazione del terreno, e la suddivisione in nove spicchi, riferimento all’antico Governo dei Nove. I nove spicchi che dividono la piazza convergono tutti verso il Palazzo Pubblico, il fulcro del potere della città. Tutte queste carateristiche, rendono Piazza del Campo uno dei più interessanti esempi di architettura medievale.

Dalla Loggia di Palazzo Pubblico si ha l’accesso a due delle più belle e importanti attrazioni di Siena, la Torre del Mangia e il Palazzo Pubblico stesso.

Palazzo Pubblico - Photo Credit: Andrea Gigliotti
Palazzo Pubblico – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Volendo, è possibile acquistare un biglietto cumulativo (Palazzo Pubblico + Torre oppure Palazzo Pubblico + Torre + Santa Maria della Scala) che vi permetterà di risparmiare qualche soldino.

Per salire sulla Torre del Mangia, sarà fondamentale essere mattinieri. Sulla Torre infatti, possono salire al massimo 35 persone per volta. Basterà arrivare qualche minuto dopo l’orario di apertura per rischiare di dover aspettare delle ore. Per questo motivo, vi consiglio di mettervi in coda per fare i biglietti verso le 9:30-9:40, circa 20-30 minuti prima dell’orario di apertura. Io e Irene, facendo così, siamo stati i primi a salire sulla Torre e non siamo rimasti bloccati nella coda che si era formata quando siamo scesi.

La salita lungo la Torre è abbastanza lunga, ma decisamente meno impegativa e claustrofobica di tante altre. Il fatto che il numero dei visitatori sia limitato a gruppi ristretti, rende molto più agevole salire e scendere.

Dopo la lunga salita (circa 100 metri), arriva la generosa ricompensa: un panorama meraviglioso sulla città, che permette di ammirare da una prospettiva diversa i principali luoghi d’interesse di Siena.

Panorama dalla Torre del Mangia - Photo Credit: Andrea Gigliotti
Panorama dalla Torre del Mangia – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Non appena usciti dalla Torre del Mangia, si ha subito accesso al Palazzo Pubblico, l’edificio più importante della città, realizzato tra la fine 1200 e l’inizio del 1300.

La visita al Palazzo Pubblico si può dividere concettualmente in due parti. Nella prima parte, si attraversano le sale ricche di affreschi dedicati a Vittorio Emanuele II e agli episodi più importanti che hanno portato all’Unità d’Italia.

Nella seconda parte invece, si torna molto più indietro nel tempo, con affreschi che ripercorrono la storia della Repubblica di Siena. In questa parte, si possono visitare due tra le sale più famose e riconoscibili al mondo, la Sala del Mappamondo e la Sala del Buon Consiglio.

Anche se l’affresco più suggestivo della prima delle due sale, il Mappamondo, è andato perduto, rimangono comunque numerosi capolavori da non perdere, come ad esempio la Maestà e Guidoriccio da Fogliano all’assedio di Montemassi, opere di Simone Martini.

Sala del Buon Consiglio (Palazzo Pubblico) - Photo Credit: Andrea Gigliotti
Sala del Buon Consiglio (Palazzo Pubblico) – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Nella seconda sala, opera di Ambrogio Lorenzetti, troverete un intero ciclo di affreschi. In due delle quattro pareti, vengono illustrate le virtù e le opere che un buon governo deve perseguire, mostrando il benessere che esse comportano. Nelle restanti due pareti, sono illustrate i vizi e i difetti da cui il buon governo deve guardarsi, mostrando il malessere e la rovina alle quali possono portare.

Contrada della Tartuca - Photo Credit: Andrea Gigliotti
Contrada della Tartuca – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Uscendo da Palazzo Pubblico si può cominciare ad esplorare Siena. Il modo migliore per farlo è imboccare Via di Città e cominciare a esplorare alcune delle contrade di questa parte della città. In questa zona, troverete, le Contrade dell’Aquila, dell’Onda, della Pantera e della Tartuca. La visita di quest’ultima è stata per noi particolarmente suggestiva. La Contrada della Tartuca, vincendo l’ultimo Palio, ha guadagnato il diritto di adornare le proprie vie con le bandiere e lucernari con i propri colori. Per questo motivo, prima di visitare Siena, andate a controllare la Contrada vincitrice dell’ultimo Palio, in modo da assaporare il clima di festa che si respira.

Dopo un rapido pasto, è giunto il momento di visitare il Duomo e gli edifici che compongono l’intero complesso. Riuscire a vedere tutto con calma è una vera e propria impresa. A questo scopo servirebbe infatti un giorno intero. Se avete previsto due giorni per vedere Siena, potete prendervela con comodo e dedicare a questo scopo il resto della giornata. Altrimenti sarete costretti a fare alcuni tagli.

Il primo luogo la vedere è Santa Maria della Scala, un ampio e ricco museo realizzato all’interno della struttura che durante il medioevo venne utilizzata come ospedale. Di tutta la visita, la parte più interessante è la Sala del Pellegrinaio. Caratterizzata da ben 10 affreschi, questa sala omaggia la storia dell’ospedale e raffigura alcune scene di carità cristiana. L’aspetto di maggiore interesse è che, nonostante gli affreschi siano stati realizzati da artisti differenti, tutte le rappresentazioni sono in perfetta armonia tra loro.

Sala del Pellegrinaio (Santa Maria della Scala) - Photo Credit: Andrea Gigliotti
Sala del Pellegrinaio (Santa Maria della Scala) – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Il secondo luogo da visitare è il Duomo, uno tra i più belli di tutto il mondo. L’esterno è stato realizzato in marmo e serpentino con alcuni dettagli in marmo rosso. La facciata è semplicemente spettacolare, ricchissima di decorazioni. L’esterno del Duomo è il preludio alla magnificenza racchiusa al suo interno.

Duomo di Siena - Photo Credit: Andrea Gigliotti
Duomo di Siena – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Suggerire solo alcuni dettagli da non perdere è difficile. Il consiglio migliore che vi posso dare è di dedicare il giusto tempo alla visita e guardarsi bene attorno, in alto e in basso. In questo modo riuscirete a vedere tutti i tesori che il Duomo contiene, come ad esempio le vetrate, i busti dei papi e degli imperatori lungo la navata centrale, l’acquasantiera e il pulpito, entrambi in marmo. La parte più bella del Duomo è però il pavimento, dove sono collocate delle vere e proprie opere d’arte. Si tratta di ampi riquadri realizzati con la tecnica a commessi marmorei che presentano una grande varietà di soggetti, motivi decorativi e paesaggi. Purtroppo, al fine di preservare questo patrimonio unico al mondo, solo una piccola parte della pavimentazione è visibile. L’unico mese dell’anno in cui il pavimento viene interamente scoperto è settembre.

Prima di uscire, non dimenticate di recarvi nella Libreria Piccolomini, il cui accesso si trova lungo la navata sinista. La libreria, un tempo usata per custodire numerose opere letterarie, è interamente decorata da un magnifico ciclo di dieci affreschi. In queste opere, interamente realizzate dal Pinturicchio, viene celebrata la figura di Papa Pio II con scene tratte dai momenti più importanti della sua vita.

Libreria Piccolomini - Photo Credit: Andrea Gigliotti
Libreria Piccolomini – Photo Credit: Andrea Gigliotti
Facciatone - Photo Credit: Andrea Gigliotti
Facciatone – Photo Credit: Andrea Gigliotti

La terza tappa del complesso è la vista panoramica dal Facciatone. Ma che cos’è il Facciatone? Il Facciatone è la facciata di quello che sarebbe dovuto essere il nuovo Duomo di Siena. L’immane progetto di ampliare il Duomo esistente, doveva essere realizzato per ospitare gli abitanti della città in continuo aumento. Purtroppo, a causa delle epidemie di peste e della scarsità di fondi, il progetto rimase in gran parte incompiuto. Ciò che è visibile sono alcune colonne e il famoso Facciatone. Per salire sul Facciatone, è probabile che dovrete fare due lunghe code. Dopo la prima, riuscirete ad entrare all’interno del Museo di Arte Sacra, mentre con la seconda (all’interno del museo stesso) potrete finalmente salire ad ammirare il panorama. Prima di mettervi in coda, fate bene i vostri conti. Una coda di oltre 100 metri dall’entrata del museo richiederà almeno due ore di attesa. Come per la Torre del Mangia, sul Facciatone può salire solo un numero limitato di persone per volta. Il panorama è notevole, ma se siete già saliti sulla Torre del Mangia, può valerne la lunga attesa? A voi l’ardua scelta…

Noi (probabilmente sbagliando) abbiamo optato per la lunga coda. Un buon modo per guadagnare tempo e ingannare l’attesa però esiste. Se viaggiate in coppia o più potete dividervi. Uno rimane in coda, mentre gli altri possono andare a vedere le ultime due attrazioni, la cripta e il battistero. Termininate le due visite ci si dà il cambio.

La Cripta e il Battistero sono compresi nel biglietto cumulativo. La Cripta offre al visitatore alcuni affreschi raffiguranti le scene della vita di Gesù. Il Battistero invece, è interamente affrescato con una grande varietà di raffigurazioni legate al Cattolicesimo. Al centro del Battistero non può mancare la Fonte Battesimale, un’imponente scultura in marmo e bronzo.

Battistero del Duomo di Siena - Photo Credit: Andrea Gigliotti
Battistero del Duomo di Siena – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Uscendo dal complesso del Duomo, poteti ricominciare il tour esplorativo della città. Questa volta ci si può dirigere dalla parte opposta del centro rispetto a Piazza del Campo. Girando per le viuzze di questa parte della città entrerete nelle Contrade della Civetta, della Giraffa, del Leocorno e della Torre. Se volete, potete divertirvi a cercare le statue che rappresentano i simboli della Contrada.

Una delle esperienze più suggestive da fare a Siena è visitare almeno uno dei musei delle Contrade. Trovare i musei delle Contrade non è semplicissimo, il modo migliore è chiedere a qualche negoziante, che sarà ben lieto di darvi le indicazioni per raggiungere il museo della propria Contrada. In ogni caso, per semplificare la ricerca, potete prendere come riferimento le chiese. Ogni Contrada ha infatti la propria chiesa, adornata con i propri colori. Nella gran parte dei casi, troverete il museo accanto alla chiesa o molto vicino ad essa. La parte difficile però deve ancora arrivare. Ogni museo ha i propri orari di apertura, non sarà facile trovarne uno aperto. La soluzione migliore è prenotare la visita in anticipo (almeno 5-7 giorni prima). Trovare i contatti in internet è molto facile, ogni contrada ha infatti un proprio sito.

Museo della Contrada del Leocorno - Photo Credit: Andrea Gigliotti
Museo della Contrada del Leocorno – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Non avendo potuto prenotare a causa della poca chiarezza sugli orari in cui avremmo terminato le altre visite, abbiamo girato i vari musei nella speranza di trovarne uno aperto. La fortuna aiuta gli audaci. Al settimo tentativo abbiamo trovato un museo aperto, il Museo della Contrada del Leocorno. Se anche voi deciderete di andare per tentativi, sappiate che avrete maggiori possibilità di visitare questo museo rispetto a molti altri, grazie in particolare a volontari che tengono aperto molto spesso.

Nel Museo della Contrada del Leocorno potrete ammirare gli indumenti e molti oggetti che vengono utilizzati durante il Palio, oltre ovviamente a numerose foto e ai caschetti che vengono messi in mostra per celebrare le vittorie.

La chicca da non perdere è il corno del narvalo, alto più di due metri, che svetta nella sala cetrale.

Per cena avete l’imbarazzo della scelta. Noi abbiamo testato due locali, la Trattoria i Barberi, ottimo locale a tema Palio che serve cucina tipica senese e l’Osteria Permalico, buon locale dai prezzi decisamente competitivi. In entrambi i casi vi consiglio vivamente di prenotare in anticipo.

Extra

Nel caso in cui abbiate deciso di trascorrere due giorni a Siena non preoccupatevi, la città ha ancora molto da offrire.

La prima cosa da fare è alleggeire il tour nel primo giorno. In questo modo, potrete dedicare maggiore tempo alle due principali attrazione della città, Piazza del Campo e il complesso del Duomo.

Approfittate del maggior tempo a disposizione per conoscere anche alcune Contrade leggermente più lontane dal centro e magari per provare a visitare un altro museo di una Contrada.

Con due giorni di tempo, un luogo che merita una visita è la Basilica Cateriniana di San Domenico. Questa Basilica di per se non sarebbe un luogo di grande interesse. La parte esterna, realizzata in mattoni rossi, e l’interno quasi interamente intonacato non offrono certo grandi spunti. Il motivo che può spingere il visitatore ad entrare è la Cappella di Santa Caterina, dove viene custodito il cranio delle Santa Patrona d’Italia. Un’altro dettaglio interessante da notare è l’affresco di Andrea di Vanni, considerato l’unico fedele ritratto della Santa.

Basilica Cateriniana di San Domenico - Photo Credit: Andrea Gigliotti
Basilica Cateriniana di San Domenico – Photo Credit: Andrea Gigliotti

Se siete degli appassionati d’arte, l’ultimo luogo imperdibile a Siena è la Pinacoteca Nazionale. In questo museo, avrete la possibilità di vedere le opere dei più importanti degli artisti senesi del XVI e XVII secolo.

Con questi piccoli extra la visita di Siena può dirsi conclusa.

Vi do appuntamento alla prossima tappa del tour della Toscana, Volterra.

Non mancate!